lunedì 6 maggio 2013

Randonée Roma - San Benedetto


La roma-san benedetto organizzata da cicli franchi è una tradizione da non mancare, per il fascino della traversata e per l'occhio sicuro con cui la signora Iole controlla che tutto giri bene: quest'anno partecipiamo in 6
 Nic (ginocchio da registrare) e Marco Tenghe (alla prima uscita impegnativa ) hanno pianificato di abbreviare, lasciandoci a Rieti e prendendo un treno da Terni
Per me Melk Lewis e Alfettone il menu prevede invece di lasciare il percorso prima di Arquata del Tronto, salire ai Monti Sibillini per Forca Canapine  e riprendere un treno da Spoleto o Terni.
Pronti alla partenza alle 7, mi presento per la prima volta puntuale con bici pulita e in ordine, e Garmin montato; il ruolo di Paperoga for a day se lo prende invece Melk, con bici grattata nell'uscita precedente, quarto d'ora di ritardo, postumi di stravizi di ogni tipo e postura esistenzialista: tra l'altro non parla, si limita a brevi monologhi di autoflagellazione ispirati al periodo pessimista di Ian Curtis. A noi si unisce Rosario71 del forum, con un mix di entusiasmo napoletano e gioia dell'esordiente che ci terrà di buon umore.
Partiamo subito a buon ritmo, con Lewis che mette in fila un bel treno per uscire quanto prima dagli ignobili km iniziali della Salaria. Un chiodo lo ferma per una foratura, prima sosta cambio camera d'aria e ripartenza a tutta per recuperare il tempo perso: agganciamo il gruppone del Petit Velo e lo teniamo fino all'inizio della salita di Ornano): qui Lewis Alfettone e Marco procedono, Nic si mette in energy saving, Melk inizia a penare e meditare sull'importanza del fare vita d'atleta: troviamo un ciclista di ladispoli abbandonato dai compagni ein qualche modo facciamo gruppetto ad elastico fino alla svolta per Rieti e il primo ristoro
Qui ci raggruppiamo, sbraniamo quantità impensabili di cornetti e banane, salutiamo Marco Tenghe (che rientrerà a Roma con Nic, 160 km totali, complimenti ragazzi anche se non vi invidio la Salaria) e ripartiamo.

Dopo poco Alfettone buca e si ferma con Lewis, io e Melk ci avvantaggiamo visto che stiamo andando più lenti: la sfiga altrui e  la strada molto più bella aiutano Melk a ripigliarsi (si passano le Terme di Cotilia e le gole di Antrodoco per poi deviare sulla Salaria Vecchia completamente prima di traffico)

Siamo quasi a Posta quando ci ricompattiamo: Alfettone si è aperto un dito nella colluttazione con una pompa recalcitrante e dovrà farsi medicare; noi possiamo dedicarci alla leggendaria pizza del ristoro di Posta.

Ripartiamo, scolliniamo a Turrita sempre attraversando strade praticamente senza auto e ci lanciamo in discesa verso Accumoli: un colpo d'occhio al Lago di Scanderello e ai monti della Laga, poi volatone per il meritato piatto di pasta.
Fabrizio Franchi al mestolo, la signora Iole controlla che tutto fili liscio, Lewis arraffa una boccia di vino, anche il nostro Wiggo fa i suoi strappi alle regole: Melk ormai rinato, Alfettone inizia a farsi i conti per il rientro e inizia a manifestarsi lo spettro di treni persi e cazziatoni a casa: ripartiamo salutando tutti: per Rosario71 e gli altri 80 km facili per piombare ad Ascoli e San Benedetto, per noi sta per iniziare il rock'n roll. 

Imbocchiamo la Salaria Vecchia, a parte un autobus non incontreremo veicoli fino ai 1540 m di Forca Canapine: il ritmo è decente ma Alfettone è sempre più irrequieto e inizia una cronometro di 80 km con Lewis, dopo aver maledetto più volte Trenitalia, il nostro allegro planning e la nostra nonchalance verso il suo dramma familiare.

Anche io e Melk saliamo di buon passo, la salita è costantemente tra il 6 e l'8 % e il panorama bellissimo: salgo tranquillo spippettando il Garmin, tra VAM pendenze e velocità istantanee. Al passo rapida foto, sguardo sui Sibillini, ci ripromettiamo un giro della gran via del Parco e ci lanciamo nella lunga ed esilarante discesa verso Norcia: niente auto anche qui, fondo abbastanza buono e tracciato filante invogliano a spingere, lanciando qualche sguardo al panorama: in pochissimo siamo a Norcia, e inizia il dibattito Spoleto-Terni: Spoleto vuol dire 16 km di meno ma 8 km di salita  e meno treni, per Terni c'è solo una lunga cavalcata lungo la Valnerina e qualche treno in più: restiamo in dubbio fino al bivio di Spoleto, dove decidiamo di tirare dritti, tirando fino a Ferentillo: strada bellissima, purtroppo qualche galleria buia e un solo led. Siamo oltre i 220 km quando decidiamo che ormai il treno è andata e riprendiamo un ritmo più tranquillo, ci godiamo lo spettacolo delle Marmore e arriviamo in stazione con 5 minuti di ritardo sull'Intercity su cui sono saliti Ale e Lewis, nascondendo in qualche modo le bici ai controllori,   

Chiudiamo la giornata nei locali del centro di Terni: mega cono gelato (panna sotto e sopra, come i bambini) e reintegro   sali con una birra alla spina 

E adesso tutti pronti per il 12 maggio: il grande Rolando Orsomars ci aspetta a Capistrello per lo splendido 200 di Capistrello

Stei tiuned





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