La roma-san
benedetto organizzata da cicli franchi è una tradizione da non
mancare, per il fascino della traversata e per l'occhio sicuro con
cui la signora Iole controlla che tutto giri bene: quest'anno
partecipiamo in 6
Nic
(ginocchio da registrare) e Marco Tenghe (alla prima uscita
impegnativa ) hanno pianificato di abbreviare, lasciandoci a Rieti e
prendendo un treno da Terni
Per me Melk
Lewis e Alfettone il menu prevede invece di lasciare il percorso
prima di Arquata del Tronto, salire ai Monti Sibillini per Forca
Canapine e riprendere un treno da Spoleto o Terni.
Pronti alla
partenza alle 7, mi presento per la prima volta puntuale con bici
pulita e in ordine, e Garmin montato; il ruolo di Paperoga for a day
se lo prende invece Melk, con bici grattata nell'uscita precedente,
quarto d'ora di ritardo, postumi di stravizi di ogni tipo e postura
esistenzialista: tra l'altro non parla, si limita a brevi monologhi
di autoflagellazione ispirati al periodo pessimista di Ian Curtis. A
noi si unisce Rosario71 del forum, con un mix di entusiasmo
napoletano e gioia dell'esordiente che ci terrà di buon umore.
Partiamo subito
a buon ritmo, con Lewis che mette in fila un bel treno per uscire
quanto prima dagli ignobili km iniziali della Salaria. Un chiodo lo
ferma per una foratura, prima sosta cambio camera d'aria e ripartenza
a tutta per recuperare il tempo perso: agganciamo il gruppone del
Petit Velo e lo teniamo fino all'inizio della salita di Ornano): qui
Lewis Alfettone e Marco procedono, Nic si mette in energy saving,
Melk inizia a penare e meditare sull'importanza del fare vita
d'atleta: troviamo un ciclista di ladispoli abbandonato dai compagni
ein qualche modo facciamo gruppetto ad elastico fino alla svolta per
Rieti e il primo ristoro
Qui ci
raggruppiamo, sbraniamo quantità impensabili di cornetti e banane,
salutiamo Marco Tenghe (che rientrerà a Roma con Nic, 160 km totali,
complimenti ragazzi anche se non vi invidio la Salaria) e ripartiamo.
Dopo poco
Alfettone buca e si ferma con Lewis, io e Melk ci avvantaggiamo visto
che stiamo andando più lenti: la sfiga altrui e la strada
molto più bella aiutano Melk a ripigliarsi (si passano le Terme di
Cotilia e le gole di Antrodoco per poi deviare sulla Salaria Vecchia
completamente prima di traffico)
Siamo quasi a
Posta quando ci ricompattiamo: Alfettone si è aperto un dito nella
colluttazione con una pompa recalcitrante e dovrà farsi medicare;
noi possiamo dedicarci alla leggendaria pizza del ristoro di Posta.
Ripartiamo,
scolliniamo a Turrita sempre attraversando strade praticamente senza
auto e ci lanciamo in discesa verso Accumoli: un colpo d'occhio al
Lago di Scanderello e ai monti della Laga, poi volatone per il
meritato piatto di pasta.
Fabrizio
Franchi al mestolo, la signora Iole controlla che tutto fili liscio,
Lewis arraffa una boccia di vino, anche il nostro Wiggo fa i suoi
strappi alle regole: Melk ormai rinato, Alfettone inizia a farsi i
conti per il rientro e inizia a manifestarsi lo spettro di treni
persi e cazziatoni a casa: ripartiamo salutando tutti: per Rosario71
e gli altri 80 km facili per piombare ad Ascoli e San Benedetto, per
noi sta per iniziare il rock'n roll.
Imbocchiamo la
Salaria Vecchia, a parte un autobus non incontreremo veicoli fino ai
1540 m di Forca Canapine: il ritmo è decente ma Alfettone è sempre
più irrequieto e inizia una cronometro di 80 km con Lewis, dopo aver
maledetto più volte Trenitalia, il nostro allegro planning e la
nostra nonchalance verso il suo dramma familiare.
Anche io e Melk
saliamo di buon passo, la salita è costantemente tra il 6 e l'8 % e
il panorama bellissimo: salgo tranquillo spippettando il Garmin, tra
VAM pendenze e velocità istantanee. Al passo rapida foto, sguardo
sui Sibillini, ci ripromettiamo un giro della gran via del Parco e ci
lanciamo nella lunga ed esilarante discesa verso Norcia: niente auto
anche qui, fondo abbastanza buono e tracciato filante invogliano a
spingere, lanciando qualche sguardo al panorama: in pochissimo siamo
a Norcia, e inizia il dibattito Spoleto-Terni: Spoleto vuol dire 16
km di meno ma 8 km di salita e meno treni, per Terni c'è solo
una lunga cavalcata lungo la Valnerina e qualche treno in più:
restiamo in dubbio fino al bivio di Spoleto, dove decidiamo di tirare
dritti, tirando fino a Ferentillo: strada bellissima, purtroppo
qualche galleria buia e un solo led. Siamo oltre i 220 km quando
decidiamo che ormai il treno è andata e riprendiamo un ritmo più
tranquillo, ci godiamo lo spettacolo delle Marmore e arriviamo in
stazione con 5 minuti di ritardo sull'Intercity su cui sono saliti
Ale e Lewis, nascondendo in qualche modo le bici ai controllori,
Chiudiamo la
giornata nei locali del centro di Terni: mega cono gelato (panna
sotto e sopra, come i bambini) e reintegro sali con una birra
alla spina
E adesso tutti
pronti per il 12 maggio: il grande Rolando Orsomars ci aspetta a
Capistrello per lo splendido 200 di Capistrello
Stei tiuned
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