mercoledì 26 giugno 2013

L'Aquila - Campo Imperatore - Celano - Roma

Il giorno seguente i diavoli sono pronti per salire a Campo Imperatore, la giornata è bellissima e la temperatura è gradevole e le preoccupazioni per lo stato delle nostre coperture (mie e doriziane) è alto. Riusciremo a fare i 160km che ci separano dal treno alle 16:25 da Tagliacozzo?
Subito ci dirigiamo verso Assergi (860 metri s.l.m.) e poi verso Fonte Cerreto (1125 metri s.l.m.) (scusa Cardarè se abbiamo ignorato il tuo consiglio di passare per Filtetto, sarà per la prossima volta ndr.) passiamo la cabinovia e iniziamo a salire al fresco dei faggi. La strada si inerpica e pian piano gli alberi scompaiono lasciandoci gustare i paesaggi del Gran Sasso.
Arriamo su nel piccolo Tibet uno dei posti a me più cari, più o meno ho giracchiato e sciato su tutti questi monti, Brancastello, Torri di Casanova, Prena, Camicia e il Gran Sasso che con i suoi 2912mt rappresenta la cima più elevata dell'Appennino Centrale. Queste zone sono state il teatro di film come Ladyhawke, The American Di Clooney e il più recente Orizzonte degli eventi di Valerio Mastrandrea.

La salita a Campo Imperatore è sempre dura data la quota intorno ai 2000 metri e gli ultimi tornanti presentano ancora alcuni metri di neve nonostante siamo a giugno inoltrato. La salita presenta un dislivello totale di 1360 metri con pendenze tra 4% e 7% nel primo tratto e 10%-12% negli ultimi 6km. Nel 1999 arrivò per primo da Pescara il grande Marco Pantani, 253km che un giorno potremo ripercorrere.
Arrivati al piazzale troviamo un ritrovo degli alpini con messa incorporata presso la Madonna della Neve (2138 metri s.l.m.). La foto di rito è d'obbligo. Siamo belli, no?
Manca qualcuno? E sì, infatti gli altri due diavoli Nic&Melk si sono messi in modalità "De Noia/energy saving/nun me rompe li/ me devo gustà il paesaggio" e li incontriamo nuovamente al bivio verso Castel del Monte. Proseguiamo sull'altopiano in direzione di Santo Stefano di Sessanio, uno dei borghi più belli d'Italia
e giù in discesa verso prati coloratissimi di papaveri. A questo punto si fa strada qualche problemino circa il treno da riprendere per tornare a Roma. Ce la faranno i nostri eroi ad arrivare a Tagliacozzo alle 16.25? Questo treno è imperdibile per alcuni di noi causa mazzate di mogli, presentazioni di gite al CAI, etc...
Controlliamo brevemente i treni anche da Celano per cercare di tagliare qualche chilometro. L'unico treno è quello delle 16:00 appunto dalla Marsica, ma c'è un però, anzi c'è una salita di mezzo e un passo situato a 1383 metri s.l.m. che ci porterà sull'Altopiano delle Rocche. Io, Dorizio e Melk ci avvantaggiamo e Nic resta    qualche chilometro indietro. Riscendiamo verso L'Aquila, tagliamo per Onna e iniziamo la salita della Val D'Ocre tagliando per Cavalletto d'Ocre. Fa caldo e la salita diventa dura dura finchè la spuntiamo alle 15:00 ora alla quale ci affacciamo sull'Altopiano delle Rocche dopo 23km. Abbiamo ancora un'ora per completare gli ultimi 30km fino a Celano. L'Altopiano è un saliscendi a tratti duro anche per il vento contro, passiamo Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Rovere, quando accade l'inaspettato...il giovane Nic Regional Sales Manager ci supera in una Panda blu con la Pinarello attaccata al finestrino gridando "ma davvero credevate che ce l'avrei fatta? Ma voi siete matti/scemi". Increduli e felici al tempo stesso perché Nic farà ritorno sul nostro stesso treno ci ricompattiamo verso Ovindoli e ci incontriamo al termine della discesa di Celano alle 15:45, just in time felici come dei bimbi e bruciati dal sole.

Alla prossima,
Antonello Uran Uran

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